Il femore è l’osso più lungo del corpo umano, una struttura assolutamente fondamentale per la deambulazione. E’ anche la struttura ossea più grande e resistente, per questo la sua eventuale frattura è un evento molto grave.
La frattura del femore può verificarsi in seguito a un trauma come una brutta caduta, o anche in seguito a una grave fragilità ossea. E’ infatti un problema frequente per le persone molto anziane, soprattutto donne, circa il 75%.
Purtroppo la maggior parte delle fratture del femore devono essere trattate con un intervento chirurgico, per ricollocare correttamente l’osso e permettere il risanamento.
La frattura del femore è un evento estremamente invalidante, e il recupero è tanto più lento quanto è avanzata l’età delle persone. E’ un problema frequente, in Italia ogni anno si fratturano il femore circa 90 000 persone. In età avanzata quasi tutte le persone soffrono di osteoporosi, la diminuzione della resistenza e della densità ossea, per questo anche un piccolo incidente può causare la frattura ossea.
Purtroppo le conseguenze di una frattura al femore possono essere anche fatali per persone molto anziane. Infatti la frattura può determinare decadimento cognitivo e problemi paralleli.
Basti pensare che circa la metà delle persone anziane che si fratturano il femore, vanno incontro a una definitiva perdita della deambulazione autonoma.
Le cause della frattura del femore
Sommario
Come abbiamo detto il femore è l’osso più lungo del corpo umano, e proprio a causa della sua lunghezza è soggetto a rottura abbastanza facilmente.
La causa principale della rottura del femore sono le cadute domestiche. In particolare gli anziani sono vittime di piccoli incidenti quotidiani, che complice la scarsa densità ossea, provocano fratture o microfratture ossee.
Nelle persone giovani invece, la rottura del femore può essere causata da incidenti stradali e traumi sportivi. Ovviamente il femore di una persona giovane è molto più resistente, quindi si verifica la frattura solo a seguito di traumi davvero violenti.
Frattura spontanea negli anziani
Capita, nelle persone molto anziane con ormai le ossa molto deteriorate, che la frattura sia la causa della caduta e non la conseguenza.
L’osso, ormai molto fragile, si spezza cedendo sotto il peso del corpo, e la persona cade a terra.
Quando c’è una frattura spontanea del femore significa che le ossa sono messe davvero male. Oltre alla riabilitazione motoria è bene curare e monitorare con attenzione la salute delle ossa.
I sintomi
Rompersi il femore è molto doloroso, impossibile non accorgersene.
Il dolore della fattura, a seconda dell’altezza della lesione, può irradiarsi dal bacino fino al ginocchio.
Stare in piedi può risultare impossibile, così come poggiare a terra il piede o camminare. Dopo poco la gamba inizierà a gonfiarsi e a risultare livida.
Se si sospetta una frattura del femore bisogna intervenire rapidamente, per evitare infezioni e gravi problemi ai vasi sanguigni.
Come viene trattata una frattura al femore
La frattura al femore viene accertata tramite una radiografia. Una volta diagnosticata è importante intervenire tempestivamente, sia perché è molto dolorosa, sia perché potrebbe causare problemi ben più gravi. Le parti di osso o la posizione errata del femore fratturato possono determinare problemi vascolari, vescicali e necrosi.
Di solito la frattura al femore deve essere trattata con un intervento chirurgico, che può essere di osteosintesi o l’applicazione di una protesi. Solamente nei casi in cui il paziente sia molto anziano o in cattive condizioni di salute si valuta di non ricorrere alla chirurgia. In alcuni casi la frattura viene giudicata inoperabile, in particolare in quei casi in cui i rischi conseguenti ad un’operazione chirurgica sono maggiori dei possibili benefici.
In questi casi l’arto viene immobilizzato in attesa della naturale saldatura dell’osso ma i danni permanenti potrebbero essere maggiori.
La prevenzione
Soprattutto quando si è in una categoria a rischio, ovvero si è molto anziani, è bene cercare di evitare una frattura del femore. Le possibilità possono essere ridotte cercando di mantenere una buona salute ossea, svolgendo attività fisica con regolarità e assumendo il giusto quantitativo di calcio.
Le persone anziane, che per fattori biologici sono più propensi a cadere, dovrebbero usare dei piccoli ma utili accorgimenti: usare scarpe comode e con suole antiscivolo, prestare attenzione quando si cammina su un suolo irregolare e scivoloso, utilizzare ausili di sostegno quando si usa la doccia o la vasca da bagno.
La prevenzione è molto importante, perché spesso le conseguenze di una frattura del femore possono essere irreversibili.
La riabilitazione
Dopo l’intervento chirurgico e un periodo di riposo, per permettere ai tessuti di rigenerarsi, inizia il momento del recupero.
La riabilitazione in questo caso assume un ruolo centrale, per poter prima possibile recuperare la forza muscolare di prima e tornare a svolgere tutte le normali attività.
Dopo circa due settimane dall’intervento si inizia con qualche esercizio di mobilizzazione, che può essere svoto in acqua, a letto, o su un tapis roulant. L’obiettivo di questa prima fase è recuperare il tono muscolare precedente al trauma.
Il percorso riabilitativo dura circa tre mesi, ma ovviamente la durata è variabile a seconda dell’età della persona e la condizione generale di salute. Una persona anziana o debilitata reagirà in maniera molto più lenta di un giovane sportivo, anzi, dobbiamo dire che la maggior parte degli anziani non avrà un recupero completo.
Affidarsi ad un buon fisioterapista è fondamentale per una buona riuscita del percorso, e l’impatto sulla qualità di vita è enorme.
Fonti:
https://www.my-personaltrainer.it/frattura-femore.html
https://www.humanitas.it/malattie/frattura-del-femore
https://www.gvmnet.it/patologie/ossa-muscoli-e-articolazioni/frattura-femore
https://www.isokinetic.com/it/guida/dolore-alla-coscia/infortuni-e-patologie/frattura-del-femore/445/29303639/coscia/1065285/
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