La dipendenza affettiva, in inglese “love addiction” è una condizione patologica che fa parte delle dipendenze comportamentali e negli ultimi anni è oggetto di studio da parte della scienza. E’ una condizione simile a tutte le altre forme di dipendenza, con la differenza che l’oggetto dell’ossessione è una persona con cui abbiamo una relazione affettiva.

Non pensiamo solo al rapporto di coppia, si può sviluppare dipendenza anche tra genitori e figli, tra fratelli, addirittura tra amici.

Come tutte le dipendenze comportamentali è caratterizzata da:

  • Ossessività
  • Compulsività
  • Impulsività

Come riconoscere la dipendenza affettiva

Una persona che instaura un rapporto di dipendenza costruisce la propria vita intorno alla relazione e non come individuo indipendente. Vive in funzione dell’amato, senza di lui si ritiene incompleto e inutile.

Questo rapporto di dipendenza genera malessere, insoddisfazione, dolore, eppure chi lo subisce non può fare a meno dell’altra persona. La persona dipendente di solito ammette di avere una relazione malata e di avere comportamenti non sani, eppure non è in grado di reagire e cambiare.

I sintomi dai quali si riconosce una dipendenza affettiva non sono diversi da quelli di altri tipi di dipendenza, anche da sostanze:

  • Piacere: il dipendente ricerca sensazioni piacevoli date dalla relazione, passare del tempo insieme, sentirsi amati ed apprezzati, svolgere attività di coppia, in modo compulsivo, causando malessere nell’altra persona, che può sentirsi sopraffatta da tante attenzioni.
  • Craving: la relazione con l’altra persona è fuori controllo, irrefrenabile. Chi soffre di dipendenza affettiva non riesce ad imporsi se vedere o meno la persona amata, se evitare di sentirla o chiudere la relazione. Insomma, non è in grado di controllare le proprie azioni.
  • Dose: la vicinanza con l’amato è qualcosa di simile a una “dose” per un tossicodipendente. Subito si ha una sensazione immediata di felicità e benessere.
  • Tolleranza: come per il consumatore di droghe anche il dipendente affettivo ha bisogno sempre di più dell’altra persona. Man mano che la dipendenza si aggrava interrompe le attività personali, smette di frequentare altre persone, tutta la vita gravita attorno la figura dell’amato. L’unico obiettivo del love addicted è passare più tempo possibile con l’altro. Questo comportamento può risultare morboso per chi lo subisce.
  • Astinenza: l’assenza dell’oggetto del desiderio crea un vero malessere, psicologico o anche fisico.

Una persona con una dipendenza affettiva probabilmente ha una scarsa autostima, ha difficoltà a prendere decisioni, anche semplici, senza il parere dell’altra persona, e non si reputa una persona compiuta nella sua individualità.

La paura dell’abbandono

Il dipendente affettivo vive nel terrore di venire abbandonato dalla persona che ama. Questa paura può determinare comportamenti di controllo, gelosia estrema, bisogno continuo di rassicurazioni.

Vivere una relazione nella paura che possa finire la rende un’esperienza frustrante e negativa. Inoltre si generano malsani meccanismi di compiacimento a tutti i costi, andando contro la propria volontà e i propri desideri.

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La relazione “tossica”

La relazione con l’altra persona, sia con un familiare o con un partner, è quanto di più bello si possa sperare. L’amore tra due amati, verso i figli, o anche il rapporto con un caro amico, sono parti necessarie della nostra vita, motivo di gratificazione e felicità.

A volte però, la relazione con l’altro può diventare “tossica” e non essere più positiva per nessuna delle persone coinvolte. In una relazione tossica non c’è crescita e aiuto reciproco, ma tutto è basato sul controllo, sulla paura, sulla dipendenza.

Non è facile uscire da una relazione tossica, così come non è facile uscire da qualsiasi tipo di dipendenza.

Le cause della dipendenza affettiva

Come per ogni dipendenza non esistono cause dirette che portano alla patologia. Sappiamo però che spesso l’incapacità di instaurare una relazione sana è frutto di dinamiche famigliari disfunzionali durante l’infanzia.

Chi è il love addicted?

La dipendenza affettiva può colpire uomini e donne, di tutte le fasce di età. I dati ci dicono che la maggior parte dei dipendenti sono donne, solitamente giovani.

Ci sono alcuni elementi ricorrenti nelle persone che sviluppano una dipendenza relazionale, per esempio aver subito un abbandono nell’infanzia, avere scarsa autostima, provenire da famiglie disfunzionali.

Di frequente, la love addiction si accompagna ad altri disturbi di tipo psichiatrico o dipendenze.

Chi è il partner?

La dipendenza affettiva è un duetto inconsapevole e complice, che finisce per fare sempre due vittime.

Enrico Maria secci, psicologo e psicoterapeuta

Entrambe le persone coinvolte hanno un ruolo e in qualche modo sviluppano un modo di amare distorto.

Parlando della dipendenza in una relazione di coppia, chi è il partner ideale in questo tipo di relazioni tossiche?

  • L’uomo, o la donna, irraggiungibile: può essere una persona già impegnata oppure non intenzionata ad avere una relazione. In questo caso il rapporto d’amore è tutto unilaterale. La persona dipendente, anche di fronte la freddezza dell’altro, alimenta la speranza di essere amato.
  • Il codipendente: in questo caso entrambe le persone sono dipendenti l’uno dall’altro.
  • Il narcisista: un narcisista si nutre della devozione della persona dipendente, alimentandone la patologia. Una persona narcisista è lusingata da tutte le attenzioni ricevute e ha tutto l’interesse perchè questo tipo di relazione continui.

Violenza e maltrattamenti

Le relazioni tossiche sfociano spesso in situazioni di violenza, fisica, psicologica, economica, sessuale. Nei casi più estremi si arriva a gravi forme di violenza fisica, fino all’omicidio e al suicidio.

Un’aggravante in questi casi è l’isolamento sociale che deriva dalla relazione malsana, il dipendente infatti allontana tutte le persone care, per dedicarsi esclusivamente al partner. In questo modo le persone esterne non si accorgono delle gravi situazioni di violenza, che vengono nascoste e mistificate con cura.

Una persona dipendente può essere sia carnefice sia vittima di violenza.

Superare la dipendenza

La dipendenza non si supera da un giorno all’altro, ma è un percorso lungo e tortuoso, segnato da ricadute e ripensamenti.

Il primo passo è sicuramente il riconoscimento del problema e non la sua negazione. E’ la persona dipendente, per prima, a dover riconoscere la sua patologia e avere la volontà di uscirne. La famiglia e gli amici possono essere un grande supporto, ma da soli non bastano.

La dipendenza affettiva viene trattata con sedute di psicoterapia comportamentale, la branca della psicoterapia che mette in relazione l’emozione che precede il comportamento. Sicuramente viene dato grande risalto alla storia familiare, per capire se qualcosa del passato ha originato la dipendenza. Una volta individuate le cause si inizia a lavorare sulla riabilitazione, sull’autostima, sul riabituarsi a dare spazio ai propri desideri. Il percorso psicoterapico può essere anche lungo e accompagnato da una terapia farmacologica per gestire l’umore e l’ansia o i disturbi psichiatrici presenti.

Fonti:
https://www.claudiademasi.com/dipendenza-affettiva
https://www.psicoterapiapersona.it/dipendenza-affettiva/
https://it.wikipedia.org/wiki/Dipendenza_affettiva