Le dipendenze comportamentali sono un concetto relativamente nuovo in psichiatria, introdotte nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali solamente nella sua quinta edizione, il DSM-5, nel 2013.

Queste agiscono sulla persona in maniera del tutto analoga alle dipendenze da sostanze, e per questo non vanno ritenute meno pericolose o gravi. Le dipendenze comportamentali alterano il tono dell’umore, generano crisi di astinenza, presentano ricadute e gravi problemi economici e familiari.

Quando un comportamento diventa dipendenza?

Individuare una dipendenza comportamentale è più difficile. Questo perché se la dipendenza da sostanze è facilmente individuabile, è difficile capire quando un normale comportamento ha caratteri di dipendenza. Come facciamo a stabilire se una persona è dipendente dallo shopping o semplicemente è una persona che ama fare acquisti? Stabilire il confine tra patologia e comportamento sano è difficile, potrebbe essere qualcosa di molto soggettivo, e inoltre la maggior parte dei comportamenti che creano dipendenze sono perfettamente legali e socialmente accettato.

Mark Griffith, uno psicologo inglese, con una pubblicazione del 2005 ha cercato di fare chiarezza sull’argomento.

Criteri per individuare una dipendenza comportamentale

Secondo lo psicologo, quando notiamo in un comportamento queste caratteristiche, è bene iniziare ad allarmarsi:

  • Preminenza: il comportamento in questione è “preminente” nella vita della persona, un pensiero fisso. Per riuscire a soddisfare la dipendenza vengono sacrificati altri aspetti della vita, il lavoro, la famiglia, le relazioni sociali. 
  • Influsso sull’umore: svolgere o meno quell’azione influenza molto l’umore della persona. Non riuscire a soddisfare la pulsione crea agitazione, ansia, profonda tristezza. Soddisfarla invece produce grande euforia.
  • Assuefazione: il dipendente, per essere soddisfatto, ha bisogno di alzare sempre il limite del suo comportamento. Un dipendente da shopping ad esempio, nel tempo, non sarà più soddisfatto di piccoli acquisti, ma per avere lo stesso grado di soddisfazione dovrà spendere di più.
  • Astinenza: le dipendenze comportamentali danno origine a vere e proprie crisi di astinenza. Se il dipendente si astiene dal suo comportamento per un certo periodo inizia a stare male, potrebbe provare tachicardia, ansia, crisi di panico.
  • Conflitto: la persona con una dipendenza comportamentale non vive serenamente. La dipendenza genera conflitto, con i familiari, con gli amici e con se stessi.
  • Recidiva: le dipendenze hanno delle recidive, delle ricadute. Più volte la persona con una dipendenza si ripromette di smettere, e altrettante volte ricadrà nel suo comportamento.

Dipendenze comportamentali e tossicodipendenze: i punti in comune

Le dipendenze comportamentali agiscono sul sistema nervoso nello stesso modo di quelle da sostanze. Vediamo in quali aspetti queste due categorie sono simili:

  • Il bisogno della dipendenza cresce se ci si sente tristi, a disagio, in ansia. Il comportamento da cui si è dipendenti agisce da “calmante”.
  • La persona con una dipendenza comportamentale è disposta a mentire pur di nascondere i propri comportamenti.
  • Il dipendente è disposto a rischiare tutto, vita familiare, lavoro, reputazione, pur di perseverare il suo comportamento.
  • Soddisfare la dipendenza da un’improvvisa sensazione di benessere e rilassamento.
  • Quando si è in procinto di soddisfare la dipendenza cresce uno stato di desidero ed agitazione, dovuto agli alti livelli di adrenalina. Questo fenomeno è detto craving.

Quali sono le dipendenze comportamentali?

Le dipendenze comportamentali più comuni sono:

  • Dipendenza da tecnologia: include la dipendenza dall’uso di computer e smartphone, dipendenza da internet, dipendenza da giochi di ruolo online.
  • Ludopatia o dipendenza dal gioco d’azzardo: la dipendenza dai giochi di carte, lotterie, gratta e vinci, bingo e giochi da casinò.
  • Dipendenza da shopping: il dipendente da shopping acquista compulsivamente beni di cui non necessita, spesso andando incontro a gravi problemi economici.
  • Dipendenza da serie tv: è nota anche come Binge Watching. Consiste nel guardare serie televisive senza poterne fare a meno, per ore ed ore.
  • Dipendenza dal sesso: include la dipendenza da pornografia, masturbazione compulsiva, ipersessualità.
  • Dipendenza affettiva: il dipendente affettivo si lega ad una o più persone in modo morboso. E’ nota in inglese come Love Addiction.
  • Dipendenza da lavoro: consiste nell’essere ossessionati dal proprio lavoro, investire nell’ambito lavorativo tutte le energie e il tempo a disposizione. In inglese è nota come  Workaholism.
  • Dipendenza da sport: l’attività sportiva non è più un’abitudine sana e piacevole, ma il centro dell’esistenza. Spesso è associato a disturbi del comportamento alimentare e percezione distorta del proprio corpo. Nei paesi anglosassoni questa dipendenza è nota come Overtraining.

La dipendenza dal gioco d’azzardo, quando il gioco diventa ossessione

Giochi e computer
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Oltre alle dipendenze comportamentali più diffuse ci sono centinaia di altri comportamenti che possono essere dipendenze. Tra i più insoliti abbiamo la dipendenza da religione, una vera e propria ossessione per i riti religiosi e l’osservanza, l’ortoressia, ovvero l’ossessione per l’alimentazione sana e ipercontrollata, la dipendenza da tatuaggi, che porta a tatuarsi tutto il corpo senza riuscire più a smettere.

Quanto sono diffuse le dipendenze comportamentali?

Abbiamo la reale percezione di quanto le dipendenze comportamentali siano frequenti?

Il gioco d’azzardo patologico è maggiormente diffuso tra gli uomini che tra le donne, e si stima in Italia i ludopatici siano circa 600 000. Queste però sono le persone con una dipendenza diagnosticata, quindi il numero è decisamente sottostimato.

Anche la dipendenza dal sesso colpisce maggiormente gli uomini, in un rapporto con le donne di 5:1; si stima che questa dipendenza interessi il 5-6% della popolazione.

La dipendenza da shopping invece ha prevalenza femminile, oltre l’80% dei dipendenti da shopping compulsivo sono donne.

La riabilitazione da una dipendenza comportamentale

Come da tutte le dipendenze è possibile uscirne, ma il percorso è in salita.

Per avere un adeguato percorso riabilitativo e prevenire le ricadute è bene rivolgersi ad uno specialista, uno psichiatra o uno psicoterapeuta specializzato nelle dipendenze. Le dipendenze comportamentali vengono affrontate con gli stessi strumenti che si utilizzano per le dipendenze da sostanze.

Sono diffusi in tutta Italia gruppi di mutuo-aiuto, per dipendenti di ogni genere. Questi garantiscono l’anonimato e la libertà di partecipare secondo la propria disponibilità, senza obblighi o forzature. Confrontarsi con persone colpite dalla medesima dipendenza può essere il primo passo verso la consapevolezza.

Le dipendenze comportamentali vengono trattate con la psicoterapia cognitivo comportamentale, che cerca di stabilire dei rapporti di cause ed effetto tra il comportamento dipendente e il pensiero e gli stati emotivi che lo generano. In alcuni casi, in cui la dipendenza è accompagnata da disturbi psichiatrici può essere consigliata anche una terapia farmacologica.

Fonti:
https://www.ipsico.it/sintomi-cura/dipendenze-comportamentali/
https://www.ifeelgood.it/blog/17-tipi-di-dipendenze/
https://www.jpsychopathol.it/issues/2015/vol21-1/10Marazziti.pdf
https://www.onap-profiling.org/le-nuove-dipendenze-comportamentali/
https://www.istitutodipsicopatologia.it/di-cosa-ci-occupiamo/dipendenze-comportamentali/
http://www.crpitalia.it/wp-content/uploads/2016/01/Docenza-nuove-dipendenze2016-1.pdf