Il Morbo o Malattia di Alzheimer è una patologia neurologica, una delle forme di demenza più diffusa, tanto da essere definita un’epidemia globale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Viene definita demenza la compromissione delle funzioni mentali, quali linguaggio, memoria, attenzione, orientamento, controllo. Una demenza porta ad una progressiva perdita di autonomia, fino alla necessità di assistenza completa.

Le demenze, compreso il Morbo di Alzheimer, sono una assoluta priorità per la sanità pubblica, visto che sono legate e dipendenti dell’età media della popolazione. Il maggior fattore di rischio è infatti l’età, visto solo che solo il 5% dei casi di Alzheimer colpisce persone sotto i 65 anni.

Cosa è il Morbo di Alzheimer?

Il Morbo di Alzheimer è una malattia del sistema nervoso, caratterizzata dalla morte progressiva delle cellule nervose, i neuroni. La morte dei neuroni compromette in maniera definitiva le facoltà intellettuali fino ad arrivare, nelle fasi gravissime della malattia, ad un assottigliamento della corteccia cerebrale.

Il Morbo di Alzheimer non è una malattia ereditaria e tutt’ora le cause non sono chiare. Si ipotizzano fattori ambientali e genetici concomitanti, stile di vita poco sano, a volte familiarità. Soprattutto nei casi di Alzheimer precoce, quindi negli under 65, si nota in un numero di casi notevoli una mutazione genetica.

I sintomi

I sintomi variano a seconda della fase in cui si trova la malattia. Il mondo medico suddivide l’arco della patologia in tre fasi o stadi, fase iniziale, fase intermedia e fase finale. Vediamo i sintomi tipici per ogni fase:

Fase iniziale, i primi sintomi

Non è facile all’inizio individuare la malattia. I primi sintomi possono essere:

  • Piccole dimenticanze a breve termine
  • Cambiamenti di personalità, scatti di aggressività
  • Ripetere molte volte la stessa frase
  • Incapacità di eseguire piccoli movimenti volontari, come fischiare
  • Piccole difficoltà nel linguaggio o nel calcolo
  • Depressione, debolezza e mancanza di iniziativa

All’inizio una persona con Alzheimer può sembrare solo sbadata o sotto stress, dimentica le cose, è poco organizzata, perde i suoi oggetti.

Fase intermedia, la malattia progredisce

Nella fase intermedia i sintomi iniziali, molto lievi, iniziano a peggiorare. La perdita di memoria non è più lieve ma diventa realmente un problema, così come le difficoltà nel linguaggio e i cambiamenti di umore. Insorgono poi nuovi sintomi:

  • Compromissione del ragionamento, discorsi insensati e illogici
  • Problemi di umore, attacchi di panico, ansia e depressione
  • Comportamenti ossessivi e ripetitivi
  • Delirio e paranoie, teorie persecutorie. Spesso le persone con Alzheimer iniziano a sospettare che i familiari vogliano danneggiarli, ipotizzano di subire furti ed altro tipo di lesioni
  • Confusione spazio-temporale, difficoltà ad orientarsi nello spazio e nel tempo
  • Problemi del sonno
  • Allucinazioni uditive

In questa fase della malattia è necessaria che la persona sia assistita nelle sue azioni quotidiane, quando esce di casa e nella sua abitazione.

Fase finale, i sintomi più gravi

La fase finale del Morbo di Alzheimer è una fase molto complicata, poichè i sintomi rendono impossibile una vita normale e di buona qualità. In questa fase il linguaggio e le capacità intellettuali sono compromesse del tutto, prevale il delirio e la paranoia. Insorgono nuovi sintomi molto gravi:

  • Incapacità di controllare la funzione intestinale e vescicale
  • Incapacità di deglutizione e rifiuto del cibo
  • Problemi motori, si cammina e ci si muove con sempre più difficoltà
  • Perdita di peso e malnutrizione

In questa fase il paziente è dipendente totalmente dai familiari o dagli assistenti, che devono occuparsi dell’alimentazione, l’igiene e la sorveglianza.

Le complicanze

Il morbo di Alzheimer compromette talmente tanto la salute di chi ne è affetto che porta con sè moltissime complicanze. Le persone con questa patologia sviluppano facilmente polmoniti e broncopolmoniti a causa dell’incapacità di deglutire correttamente, a volte anche con conseguenze mortali.

Facilmente incorrono in fratture, incidenti domestici, cadute. Quando la mobilità è ridotta sono frequenti le lesioni da decubito.

Un altro fattore che concorre alla morte è la grave malnutrizione e la disidratazione, dovute al rifiuto del cibo.

L’aspettativa di vita

Il Morbo di Alzheimer riduce molto l’aspettativa di vita. Dopo la diagnosi si stima che l’aspettativa di vita sia tra i 3 e i 10 anni, ovviamente varia molto dall’età del paziente.

La storia del Morbo di Alzheimer

La malattia prende il nome da Alois Alzheimer, un neuropsichiatra tedesco che nel 1906 descrisse per la prima volta i sintomi della malattia. Alzheimer fece le sue osservazioni su una donna anziana, colpita da questa malattia allora sconosciuta. La paziente, la signora Auguste Deter aveva problemi di memoria, aveva perso la capacità di scrittura e aveva l’abilità di linguaggio compromessa.

Negli anni successivi vennero individuati molti casi di questa misteriosa malattia, fino ad essere inserita nel Manuale di Psichiatria nel 1910.

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Quanto è diffuso?

Purtroppo il Morbo di Alzheimer non è una patologia così rara, solo in Italia si stima siano presenti oltre 600 000 persone colpite. Rappresenta oltre il 60% di tutte le demenze, quindi è di gran lunga la più diffusa. La malattia è più frequente nelle persone anziane, con un’incidenza del 7% negli over 65 e del 30% tra gli over 80. Con l’invecchiamento costante della popolazione anche il Morbo di Alzheimer diventa sempre più diffuso, così come in generale le demenze. Il Morbo di Alzheimer colpisce molto più frequentemente le donne, probabilmente solo perchè la popolazione anziana è prevalentemente femminile.

La cura

Purtroppo oggi il Morbo di Alzheimer non è curabile. Le persone colpite possono pero cercare di limitare i sintomi e ricorrere alla riabilitazione neurologica e occupazionale per rallentare l’avanzare della malattia e mantenere più a lungo possibile una buona qualità di vita.

La prevenzione

L’Alzheimer non è curabile, ma ci sono alcuni fattori di prevenzione. Una dieta sana, ricca di vegetali e povera di grassi saturi, è un elemento di benessere generale ed abbassa le probabilità di sviluppare demenze. La dieta mediterranea, ricca di cereali integrali, olio d’oliva, pesce, carni bianche, riduce il rischio e rallenta il decorso della malattia.

Anche le attività intellettuali, lettura, giochi di logica, studio, favoriscono il benessere delle cellule nervose. Addirittura imparare una seconda lingua può ridurre le possibilità di sviluppare l’Alzheimer. Le persone mentalmente attive, che svolgono lavori socialmente ed intellettualmente stimolanti, sono meno a rischio di sviluppare demenze.

Anche il fumo di sigaretta è un importante fattore di rischio.

I farmaci

Il Morbo di Alzheimer prevede l’intervento farmacologico per cercare di ripristinare le molecole dei neurotrasmettitori, che la malattia compromette. Una terapia con psicofarmaci può inoltre lenire i sintomi di ansia, depressione e panico, rendendo la vita più serena ed equilibrata. Si può intervenire anche sui disturbi del sonno, le aritmie cardiache, la nausea. Importante è anche l’assunzione di integratori alimentari, per combattere le carenze e la malnutrizione.

Il trattamento non farmacologico

In abbinamento alla terapia farmacologica è molto importante la terapia comportamentale e neurologica.

La riabilitazione di una persona con Alzheimer punta molto sulla stimolazione sensoriale, nel mondo anglosassone Cognitive Stimulation, con esercizi di orientamento, di linguaggio e di elaborazione dell’identità personale. Questo tipo di riabilitazione ha ottimi risultati nel rallentamento del decadimento cognitivo e permette anche di non isolarsi socialmente.

Esiste poi la Reminiscence Therapy, fondata sul recupero dei ricordi positivi, sul riconoscimento dei familiari e delle persone più care. Questo tipo di terapia ha grandi risultati sul ripristino del tono dell’umore, sull’autostima e sulla memoria.

La riabilitazione inserisce anche una moderata attività fisica, musicoterapia, arteterapia e pet therapy.

Fonti:
https://www.aimareggioemilia.it/la-malattia/?gclid=CjwKCAjw7J6EBhBDEiwA5UUM2o3ZoRU0mYUqJFPv9Ns1s8YdgkG6kbmsyGb1mTsaVTKpK-SbDOsxJRoCqfoQAvD_BwE
https://www.my-personaltrainer.it/salute/morbo-di-alzheimer.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Malattia_di_Alzheimer